lunedì 24 dicembre 2012

Un compleanno alla fine del mondo

Abbiamo passato indenni anche il primo compleanno di Bibi  che coincideva con la fine del mondo dei Maya. L'ultima nostra azione in questo mondo avrebbe potuto essere addentare una pizzetta e invece...

In realtà, anche se i preparativi per la doppia festa con amichetti il 21 e poi il 23 a casa dei nonni hanno rischiato di minare gli equilibri familiari, siamo ancora tutti vivi, e io sono molto contenta di essere riuscita a fare tutto quello che mi proponevo di fare in questo periodo, considerando anche il fatto che dal 10 dicembre sono tornata al lavoro, dopo la mia lunghissima maternità.
Ed è un lavoro che amo, ma tende  a fagocitarmi, impegnandomi ben oltre l'orario previsto.

Alla fine tutti i progetti sono stati realizzati, tutto è filato liscio ed io mi sento stanchissima , ma piacevolmente soddisfatta.

Domani pranzo di Natale dai miei, ultima festa, almeno fino a Capodanno ;)

Intanto un buonissimo Natale  a tutti quelli che passan di qua.



domenica 9 dicembre 2012

Tre passi

Giornata dell'Immacolata in casa, l'albero di Natale appena finito è tutto uno sfarfallio di lucine.

Bibi come al solito in piedi con le manine sul muro (ormai si alza attaccandosi a qualsiasi cosa anche alla parete liscia).

Passetti laterali e fa l'angolo del divano rosso, arriva fino al bracciolo.

Io son lì davanti seduta per terra che osservo il suo equilibrio instabile e penso non lo farà.

Lei mi guarda furbetta ed è un attimo: lascia andare il divano e con le braccine tese viene verso di me.

Uno due tre ed  è fra le mie braccia che ride, mentre a me scende un lacrima per l'emozione.

venerdì 7 dicembre 2012

Polvere

gniiiiiiiiiiiiii

ciap ciap ciap 

sbam....

coff coff coff... quanta polvere!

A rientrare in questi luoghi, dopo tutti questi mesi di silenzio, la polvere è il minimo che posso trovare.
Poi porte che scricchiolano, echi di passi in stanze vuote e finestre che sbattono.

gniiiiiiiiiiiiiii

ciap ciap ciap

sbam

Ma ora basta. Rieccomi.

Spazziamo un po' i pavimenti apriamo le imposte e le finestre e lasciamo entrare l'aria nuova. Un bel respiro di aria gelida e frizzantina e si riparte, promettendo a me stessa di non lasciare più passare troppo tempo senza tenere traccia delle cose che succedono attorno, di essere più costante e presente.

Facile a dirsi, così.

In realtà io conosco la mia incostanza, il "vorrei... sì... ma se poi...", il "ma non ho niente da dire di interessante", il "tanto non mi legge nessuno" (la sindrome di Calimero  è sempre in agguato!).

Conosco tutte queste cose e non mi piacciono.

Per questo sono qui.



sabato 7 luglio 2012

C'è chi dice..



Ultimamente c'è chi dice che la nostra unione non è sacra e benedetta.

Non sono proprio per niente d'accordo.


martedì 3 luglio 2012

Ruggero & co.

Il giochino preferito di Bi è Ruggero, un coniglio dalle orecchie fruscianti dotato di enormi scarpone tintinnanti di palline colorate.
Di lui Bi sa che le orecchie riescono ad entrarle tutte in bocca, le scarpe, per quanti tentativi faccia, ancora no.
Oltre che ad esser inzuppato di saliva, Ruggero si presta anche ad essere osservato a lungo passandolo di mano in mano, lui sempre generoso rumoreggia con le sue scarpone ed ha un immediato effetto calmante sulla pupa.
Sicuramente pupazzo di nobili origini, poiché  portava in dote un trono musicale da attaccare al passeggino, che si aziona tirando una super carota dentaruola, le sue due canzoncine accompagnano le nostre passeggiate, ormai nel quartiere ci riconoscono a metri di distanza.

Tanto per capire i chi sto parlando. Qui è in versione detronizzata.

Insomma, Ruggero è un grande compagno di giochi. Noi vogliamo molto bene a Ruggero e ...anche a tutti i suoi parenti.

Nel frattempo, mentre continua l'idillio tra Bi e il suo coniglio, nella nostra casetta è iniziato lo svezzamento.

Prima la frutta che le ha fatto inarcare le sopracciglia nelle sue prime espressioni di disgusto e sgomento, poi le pappe con le verdure di solito di un inquietante colore verde con cui si sporca dalla testa ai piedi, pappa nel naso, pappa nei cappelli, pappa sul pavimento... spero che almeno un po' le finisca anche nella la pancia... dentro, ovviamente, che fuori ci arriva benissimo.
Non   avevo ancora introdotto la carne, così un giorno mi dirigo al supermercato decisa di far scorta di omogeneizzati e cosa vedo? Un sacco di musetti di animaletti carini carini mi guardano dalle confezioni, sono gli stessi con cui gioca Bi!
C'è il coniglietto, l'agnellino, la gallina... Noooooooo!
Ma che bisogno c'è del disegnino, non basta scrivere un anonimo vitello, pesce ecc... come fanno per le confezioni di carne degli adulti? Anche una sagomina stilizzata può andar bene, ma l'animaletto che sembra saltar fuori dall'illustrazione di un libro per bambini proprio no. Fa vacillare anche i genitori carnivori più convinti. Io che non ho mai avuto grossi dubbi sul mio regime alimentare onnivoro, di fronte alla prima carne di mia figlia mi sono sentita come una perfida orchessa che potrebbe proporle nel piatto, finemente triturato, un lontano cugino di Ruggero. Roba da diventare vegetariani all'istante.

L'altro pupazzo preferito della pupa è l'Orso Culone.

Per fortuna la carne d'orso non si trova in commercio...


giovedì 21 giugno 2012

Sei!

Sono qua! Sono stata un po' latitante, lo so, ma ora mi riapproprio di questi spazi, perché oggi è un giorno speciale: la mia adorata pupetta compie 6 mesi!
E come dice nonna A 6 mesi sono un numero;)
Sei mesi da quel rumore che io e il Franz ricordiamo benissimo, come fosse ieri, uno Squishh che a separato Bi da me per darla al mondo.
Intanto sono passate le stagioni,  ora fa un caldo assurdo mentre quando è nata era una giornata d'inverno gelida e tersa , con un sole che non scaldava ma almeno riempiva tutto di luce.
La stessa luce che ora illumina i suoi occhioni  blu e i suoi sorrisi sdentati.





 Allora augurissimi amore mio, un miliardo di altre luminose giornate.




lunedì 21 maggio 2012

Del rumore che fa

Sabato notte, come molti, mi sono svegliata ma non tanto per il letto che ballava sotto di me, quanto per il rumore simile a un temporale che rimbombava nella stanza.
Altre volte avevo percepito il terremoto, ma mai ne avevo sentito il rumore.
All'inizio ho pensato ad una tromba d'aria, poi a Bi che magari calciando nel lettino colpiva l'armadio...
Quanto dura un pensiero? Sicuramente molto meno del tempo che occorre per scriverlo.
Dopo un "Franz" pronunciato con la voce piena di spavento ho afferrato Bi, che dormiva tranquilla e abbiamo aperto la porta d'ingresso piazzandoci sotto l'architrave. Intanto si aprivano anche le altre porte del palazzo e partivano i primi commenti tra vicini.
Qualche settimana fa abbiamo finalmente acquistato per la nostra camera da letto il lampadario, prima ce n'era uno di carta questo invece è in stile piccola Versailles con tanti cristalli che riflettono la luce, mentre lo montavano io pensavo al rumore che le gocce di vetro avrebbero potuto fare in caso di terremoto. Ecco, ora so che non fanno rumore, in compenso le porte scorrevoli dell'armadio e le tapparelle vibrano che è un bellezza.
A casa dei miei hanno suonato gli scacciaspiriti che avevo comprato da adolescente.

Tra un tin tin tin da scacciaspiriti un boam boam dell'armadio e il tum tum del cuore spaventato, mando un pensiero a chi il terremoto lo ha sentito per davvero e non solo per il rumore che fa.

lunedì 7 maggio 2012

L'eleganza della cipolla

Erba cipollina, per essere esatti.
Non solo buona ma anche estremamente decorativa con i suoi fiorellini lilla. 
Se trovassi il tempo, dovrei  piantarla anche in altre zone del giardino.

Io la saccheggio per preparare il pollo marinato, ricetta buona e velocissima.

Si prende il petto di pollo, lo si fa rapidamente alla piastra, stando attenti che non cuocia troppo, sennò diventa secco.
Poi  si mette in una ciotola e si taglia a pezzi bagnandolo con abbondante succo di limone + un filo d'olio + erba cipollina ed ora che c'è, anche qualche foglia di menta. Io sale e pepe li ho già messi sulla carne durante la cottura.
Si ricopre il tutto con alluminio da cucina e si lascia a marinare per un po'.

Questo po' dipende da con quanto anticipo avete preparato la cena. Io, che arrivo sempre all'ultimo minuto, riesco a farlo marinare per una mezz'ora, il tempo di preparare la tavola e un'insalata, ed è lo stesso molto buono.

giovedì 3 maggio 2012

Chi ha spostato i mobili?

Uh, che effetto strano che fa... 
Manco da un po' in queste stanze ed ora che vi rientro mi accorgo che qualcuno in mia assenza ha cambiato l'arredo.
Dov'è la solita pagina di blogspot? Si è modificata da sola o sono stata io rintronata a "scegliere" la nuova grafica?
Tutto ciò disorienta un po'... e poi, diciamocelo... io sono un'abitudinaria che manco mio nonno... e odio i cambiamenti.
Che voi sappiate, c'è modo di ritornare alla vecchia impostazione  o mi devo adeguare al nuovo che avanza?

venerdì 13 aprile 2012

Tra il dire e il fare

La settimana scorsa sul Venerdì di Repubblica è uscito questo articolo che mi ha fatto incazzare.
In breve nell'articolo si racconta di come, a Padova, anche alle mamme adottive sia possibile allattare il proprio bambino grazie tra l'altro all'impiego di un dispositivo che utilizza il latte materno messo a disposizione da mamme donatrici.
Ora, io a Padova ci ho partorito e la realtà ospedaliera l'ho vissuta sulla mia pelle.
Bi è nata in un giorno di baby boom, c'era talmente tanta gente che non c'erano nemmeno i letti sufficienti.  Per cui Bi dopo la nascita è andata al nido nell'edificio A, mentre io e come me molte altre mamme, visto che i letti dell'edificio A erano esauriti siamo state mandate, dopo ore di attesa su una barella fuori dalla sala parto, all'edificio B.
Impossibile raggiungere dopo il parto sulle proprie gambe l'edificio A, carrozzine: zero, infermieri accompagnatori: zero. Risultato: mia figlia ha trascorso la sua prima notte in questo mondo da orfanella ed io l'ho rivista dopo 24 ore dal parto.
Ma non raccontavano ai corsi pre parto che  i momenti subito dopo la nascita sono importantissimi per il legame madre-figlio, che si fa di tutto per favorire l'attaccamento al seno sin dal primo istante, ecc ecc ecc...
Ecco, sono balle.
La realtà fa i conti con strutture inadeguate per capienza, con poco personale, che va veloce per stare dietro a tutti.
Ma non era di questo che volevo parlare, l'articolo tratta dell'allattamento ed era su questo argomento che volevo dire la mia. 
Io già prima di partorire sapevo di avere dei capezzoli "complicati" che non avrebbero favorito l'allattamento ma avevo letto che comunque non sarebbe stato impossibile. Così, dopo 24 ore, non appena raggiunto il nido e la mia piccolina, ho chiesto aiuto per attaccarla e la prima infermiera  con cui ho avuto a che fare mi ha gentilmente risposto: " Bè la attacchi, non sa dove son le tette?" Brutta stronza, avrei dovuto risponderle e invece ho abbozzato e sono andata nella mia stanzetta appena assegnata, dove con il Franz, altre tre mamme e i loro rispettivi mariti, in una situazione quindi di delicata privacy, ho provato ad attaccare Bi per la prima volta.
Ricordo il Ciaf Ciaf Ciaf rumore di neonato famelico non correttamente attaccato al capezzolo.
In quei tre giorni in ospedale ho chiesto aiuto più volte e ho trovato anche qualche  persona valida e disponibile, ma sempre di fretta, poi finiva il turno, arrivava un 'altra  e si ripartiva da capo. Non è stato bello.
Le tette nel frattempo si erano ricoperte di piaghe sanguinolenti, quindi latte artificiale per Bi e per me tiralatte ogni tre ore da cui... non usciva niente.
Il motivo del mio giramento di palle al leggere l'articolo a questo punto è evidente, ben venga la scienza che permette anche alle mamme adottive di vivere l'esperienza intensa dell'allattamento, ma perché io, che ho partorito normalmente, sono stata trattata in modo sbrigativo e superficiale, quando sarebbe forse bastato solo un po' di tempo in più.

La vera svolta per me è stato il consultorio, a cui mi sono rivolta una volta tornata a casa.
Al consultorio, che è una struttura sanitaria che funziona,altro che il grande ospedalone, ho incontrato la Signora Minù 
che mi ha presentato i paracapezzoli  della Medela e ha dedicato qualche minuto a me e alla mia piccola, superando il problema della tetta complicata. Con i paracapezzoli Bi si è attaccata perfettamente...  restava solo il problema del poco latte.
La routine del nostro primo mese insieme era fatta di tetta, biberon e poi tira latte, tra una poppata e l'altra restava veramente poco tempo per fare altro. Il latte era sempre pochissimo e della montata lattea non c'è stata traccia, nessuna sensazione di calore e di tette enormi. Nonostante ciò io volevo allattare per cui sono andata avanti il più possibile grazie anche al fatto che Bi era bravissima e ciucciava qualsiasi cosa senza far distinzione tra paracapezzolo e biberon. Ad un certo punto  però ha smesso di collaborare, dopo poche ciucciate alla tetta vedendo che non usciva quasi nulla iniziava a piangere.
Situazione molto frustrante e per nulla gratificante.
Così dopo un mese e mezzo abbiamo messo da parte la tetta e siam passati al solo biberon. Da un lato una liberazione, dall'altro rimane un po' di amarezza perché poteva andare diversamente, chissà.

mercoledì 21 marzo 2012

Tre mesi ed è primavera!

Oggi Bi compie tre mesi, per festeggiare l'ho imbacuccata per bene per difenderla dal vento marzolino e l'ho portata a conoscere il giardino della nostra casetta. Seduta sulla sdraietta si guardava attorno con l'aria un po' perplessa mentre io rinvasavo, concimavo, facevo la conta dei danni e cercavo di rianimare qualche pianta.
Prima di rimanere incinta mi dedicavo con grande passione al giardinaggio,   mi incantavano le forme, i colori, i profumi che le piante sanno offrire, imparavo i loro nomi, le  loro esigenze, vedere una pianta crescere mi faceva stare bene . Poi improvvisamente, quando ho saputo dell'arrivo della pupa, la passione è scomparsa. Pfffu, volatilizzata in un lampo, senza preavviso e senza un perché. Sono una donnina volubile, lo so.
In realtà, a ben guardare un motivo c'è, io sono una giardiniera molto contemplativa, invece il giardino richiede fatica ed io dovevo tenere ben stretta la mia pupina in pancia, così ho detto ciao ciao alle fatiche, ho deposto la zappetta e mi sono dedicata a passatempi più soft.
Le mie piante sono state in autogestione per quasi un anno e devo dire che sono state proprio brave. Con i miei interventi ridotti al minimo non ho avuto molte perdite, qualcuna ha sofferto un po', ma nel complesso se la sono cavata benissimo ed ho anche avuto delle piacevolissime sorprese come queste viole che si sono autoseminate in questo vaso

Viola Tricolor

Mai successo prima! Hanno fatto tutto loro, sapevano che io ero indaffarata in altre faccende. Brave ragazze!
Ora la passione sta tornando, compatibilmente con il poco tempo a disposizione.
In giardino è esplosa la primavera e vedo dappertutto particolari interessanti.



Il ciliegio sta per fiorire.


Tra qualche ora sarà una nuvola bianca.



Prunus Avium













I fiori di nonna A.


Fiori di antichi giardini.


Splendidi nella loro semplicità.
















Bergenia Cordifolia










Mentre lavoravo, un profumo delicato si spandeva tutt'intorno, la Daphne faceva sentire la sua presenza, e ve lo raccomando il profumo di questa pianta è una delizia per i sensi.




Daphne Odora Aureomarginata

Non vedo l'ora che anche Bi riesca ad apprezzare la magia della primavera.

lunedì 19 marzo 2012

La prima volta

Caro papone mio,
a te che mi dai baci barbuti e pelosoni che mi fanno storcere il naso, ma tu sai che in fondo mi piacciono;
che mi fai il bagnetto la sera e mi consumi di massaggini sul fasciatoio;
che mi parli a suon di ngao bao gnao in quel linguaggio segreto che tanto noi ci capiamo;
che non vedi l'ora di tornare dal lavoro per stare con me che ti faccio vedere il mondo in un modo nuovo, migliore;
che non pensavi fosse così bello avermi qui altrimenti mi avresti fatta prima.
A te, che sarai il mio papone sempre, volevo dire per la prima volta buona festa del papà.

Bi  

Io non ho mai festeggiato la festa del papà, non ho mai dato peso a questa ricorrenza. Voglio bene a mio papà, anche se non è facile averci a che fare, ma è un rapporto che non prevede l'abbandono a queste frivolezze.
Ora però c'è qualcosa di nuovo...
Mio papà non mi ha mai telefonato in trenta e passa anni di vita, lo ha fatto solo una volta anni fa per dirmi che mia mamma stava male ed era il caso di accompagnarla in ospedale e lo ha rifatto quando ero incinta, ma era talmente raro come episodio che quando ho visto il suo numero sul display ho subito pensato che fosse morto qualcuno... in realtà voleva solo sapere come stavo.
Ora qualcosa è differente.
Mio papà chiama tutti i giorni per sapere come sta la sua nipotina e si scioglie in tenerezze che io ogni tanto mi chiedo se sia lo stesso uomo.
Senz'altro qualcosa è cambiato.
Ora vedo questa festa con occhi nuovi, ne sento il senso più profondo.
Mi sa che oggi chiamo io il mio papà.

martedì 6 marzo 2012

Bi evolution

Bi è una bambina bellisssssima... c'era bisogno di dirlo?!

Ha gli occhi color fiordaliso come dice  nonna A, totalmente innamorata, e sopra questi appena appena accennata l'ombra di una riga rossa, sarà l'annuncio di un futuro monociglio color pel di carota?
I capelli invece li porta come Arturo Brachetti,  nonna Piccola ha provato a pettinarla come una signorina, ma non c'è verso di abbassarli.
Ha la panciotta rotonda, deliziose cosciotte con le pieghe e piedi lunghissimi dalle dita prensili. Come si può resistere alla tentazione di sbaciucchiarsela e coccolarla?

In questi mesi ci ha stupiti ogni volta con una nuova conquista.
Questa è la settimana del: riesco a mettermi il pugno in bocca e ciucciarmelo ben bene. Attività che le porta via un bel po' di tempo e che sembra regalarle un appagamento senza eguali.
La settimana prima aveva scoperto che anche il lenzuolo della culla tirato con cura sopra la testa non era niente male come sapore.
Altro giochetto in cui si diletta sono le bolle con la saliva, sembra che abbia bevuto un biberon di nelsen piatti.
Non si contano più i sorrisoni che ci regala a che ogni volta ci fanno sciogliere in un brodino zuccheroso.
Ma la cosa più straordinaria è che Bi parla, sì lo so, forse sono un po' troppo avanti, ma vi giuro che quando mi risponde  a suon di nghe aoo ghhh, sembra proprio una  conversazione articolata.

venerdì 2 marzo 2012

mercoledì 15 febbraio 2012

A tradimento

Le vigliacche mi hanno presa alle spalle, quando ormai credevo di aver vinto la battaglia e avevo deposto le armi.
Ieri stavo scrutando allo specchio i cambiamenti del mio corpo post gravidanza.
Un' occhiata alle super tette, wow, questo mi piace!
Un' altra alla panza flaccida, no, questa proprio non mi piace, devo correre ai ripari...uhhh, addominali... già sudo al sol pensiero.
Uno sguardo d'insieme alla ciccia accumulata, 18 chili, ho preso 18 chili! Ancora non ci credo, mai provata una sensazione di fame così forte. Vabbè che partivo leggermente sottopeso  e dopo il parto ne ho persi 9, ma ne restano ancora altri 9 se voglio rientrare nei miei vestiti pre gravidanza. Prevedo molta fatica nei prossimi mesi.
Poi mi giro ed eccole lì, meschine.
Orribili smagliature solcano le mie chiappe, ci mancavan solo loro per contribuire alla decadenza del fisico.
Non si fa così, proprio a me che ero tutta trionfante per non averle ancora viste, dopo che avevo passato nove mesi ad ungermi per bene ogni centimetro, adesso dopo il parto, mi sentivo al riparo e comunque con un neonato, non so voi, ma a me a volte diventa difficile anche trovare quei 20 minuti quotidiani, mattino e sera, per spalmarmi d'olio, che se proprio avevo un po' di tempo lo dedicavo al riposo o al cazzeggio libero da impegni.
Forse sono ancora in tempo per tentare una controffensiva: devo correre in farmacia!

martedì 7 febbraio 2012

Alla fine arriva Bi

Ora che è passato più di un mese e ho metabolizzato la nuova vita con Bi   e poiché questo è un blog ombelicale, fatto  delle parole e delle emozioni che ruotano vicino al mio ombelico, massimo qualche metro più in là, ecco qua il racconto del mio parto.
So che tutta la bloggosfera ne sentiva la mancanza ;)

Allora il 19 stavo giusto crogiolandomi in oziosi pensieri del tipo partorire immediatamente oppure mai, quando durante la serata un'improvvisa perdita rosata è giunta turbare la mia placida quotidianità di puerpuera a termine. 

Ovviamente, essendo al primo figlio, ho fatto quello che tutti avrebbero fatto, vale a dire partire immediatamente con il Franz alla volta del pronto soccorso ostetrico con le valige della partoriente a seguito perché non si sa mai.
Giunti al pronto soccorso una simpatica infermiera ci accoglie dicendoci che se non avevo contrazioni ogni 5 minuti potevo anche starmene tranquillamente a casa. Figuriamoci! Stare tranquillamente a casa era improponibile. Una perdita rosa doveva essere chiaramente il sintomo di qualcosa, anche perché erano giorni che mi sentivo strana: la pressione si era alzata e avevo i piedi come due bondiole, cosa che non mi era mai successa in tutti i nove mesi. Quindi mi visitano, e mi dicono che probabilmente avevo perso il tappo mucoso, anche se io di muco non ne avevo visto neanche l'ombra, e comunque signora, questo non vuol dire nulla, potrebbero passare ancora dei giorni, stia tranquilla che non ci sono contrazioni.
Così me ne son tornata a casa  e il giorno dopo ho fatto un milione di cose, ho camminato moltissimo, sono passata al centro commerciale perché mi mancavano giusto un paio di cose da piazzare in valigia, poi dal ginecologo per essere rassicurata sulla perdita di questo tappo e poi, già che c'ero, in merceria, che mi servivano proprio un paio di bottoni per completare i regali di Natale fai da te. Quella sera stessa son partite le contrazioni. Ma va?
Io,turbata dai racconti di mamma e zie, che mi narravano di non aver avvertito le contrazioni al momento del parto, temevo che questa cosa potesse essere ereditaria e già mi immaginavo a  partorire improvvisamente in mezzo ad una strada. In realtà ora posso dire che no, non è un dono ereditario e le contrazioni le ho sentite benissimo.
Per un po' sono stata buona buona sul divano di casa a cronometrare  la distanza tra l'una e l'altra appuntando diligentemente gli orari su un foglietto, in modo tale che se avessi trovato ancora l'infermiera del giorno prima avrei potuto metterle sotto il naso il mio taccuino e dirle vede che sono ritmiche! Così verso le 23.30 siam partiti, e stavolta vai ancora di monitoraggio per accertare l'esistenza di queste benedette contrazioni e poi finalmente l'ingresso in sala travaglio.
Lì ho scoperto che non ci sarebbe stato posto per il Franz accanto a me, perché c'era un boom di partorienti e io dovevo condividere la stanza travaglio con un'altra ragazza. E vabbè... così va la vita. Alla fine abbiamo anche chiacchierato e fatto amicizia  tra una contrazione e l'altra , a gambe aperte, in qualsiasi pozione, scevre di ogni pudore.

Ho passato tutta la nottata con l'ostetrica Francesca, che ho amato moltissimo, perché mi stava accanto e mi diceva brava, bravissima, in fondo basta poco per far felice un donnino impanzato...
Intanto il travaglio avanzava, abbandonati i prodromi nella notte, ora era il momento delle contrazioni serie, aiutate da una potentissima flebo di ossitocina, della dilatazione via via sempre maggiore e del cambio turno. Così è arrivata un'ostetrica che ricordava Patty Pravo negli anni '70, decisamente algida, ed io non ero mica felice che già mi mancava il calore di Francesca.
Invece poi  ho dovuto ricredermi, infatti con le contrazioni sempre più forti io avevo bisogno di sostegno e il Franz non c'era, così ad un certo punto ho agguantato Patty e me la sono abbracciata e lei si è fatta abbracciare più e più volte, non era poi così fredda, anzi mi è proprio piaciuta. Anche perché ad un certo punto, quando il dolore era fortissimo, visto che la mia piccina era in posizione occipito posteriore e sembrava proprio intenzionata ad uscire dal buco sbagliato, è andata a chiamare Edna, l'anestesista.
Edna si è fatta a lungo attendere e quando l'ho vista la prima volta mi ha terrorizzato con non si muova, lei sa a cosa va incontro... non si muova assolutamente anche se arriva una contrazione... e poi è sparita richiamata chissadove.
Ridatemi Edna, vi prego!
Alla fine, sono stata fortunata, Edna è ritornata alle 12, troppo tardi per l'epidurale, ma ancora in tempo per la spinale, che vi assicuro mi ha regalato due ore di autentico sollievo.
Ora era una lotta contro il tempo dovevo assolutamente farcela a far uscire Bi prima della fine del miracoloso farmaco. Ad un  certo punto ho sentito che qualcosa là sotto cambiava, Bi aveva finalmente deciso che da quella parte era impossibile uscire e ha raddrizzato la testina incanalandosi nel verso giusto. E allora giù di spinte.

Quando ho visto che il mio letto girava e imboccava il corridoio verso la sala parto ho capito che eravamo giunti al gran momento. Ed ecco finalmente materializzarsi accanto a me il Franz, che, eroico, era stato in sala d'attesa tutto il tempo, con un'unica pausa notturna in cui era andato a schiacciar un pisolino in macchina rischiando l'assideramento.
Poi ricordo solo le urla, con un urlo fortissimo è uscita la testa e dopo, accompagnato da una sensazione indescrivibile, magica, è scivolato fuori il corpicino di Bi.
E poi c'era solo lei, color melanzana, livida,  con l'occhio scuro e liquido, aperto sul nuovo mondo, bellissima!
Così è nata Bi.
Alle 14.49. Tredici ore indimenticabili.


Non era proprio il modo che avevo immaginato frequentando il corso pre parto o leggendo i libri sulla gravidanza, tutti americani. Ecco, in Italia si nasce in un altro modo, o forse solo dove ho partorito io, che comunque è un grande ospedale rinomato e all'avanguardia. Niente vasche per il travaglio, il piano nascita meglio lasciarlo nel cassetto, la partoanalgesia guardata con sospetto o elargita in rarissimi casi, strutture insufficienti per dimensioni... Il personale che ho incontrato è stato carinissimo e molto presente, niente da dire, ma se dovessi scrivere anche del seguito del parto, nessuno crederebbe che era una grande struttura che dovrebbe essere all'avanguardia...

lunedì 6 febbraio 2012

Ospiti a pranzo



Con questo freddo il Franz ha pensato di aiutare i piccoli ospiti del nostro giardino, che non hanno tardato ad arrivare. La nostra è una soluzione veloce, il piattino con il pane, ma ho trovato tante idee interessanti qui.
Non vedo l'ora di provarle con Bi.

lunedì 30 gennaio 2012

Occhi di nuvole



Il tempo è sempre poco , le cose da fare milioni, ma cosa non farei per questi occhi così belli...

venerdì 20 gennaio 2012

ta da dada...

Ieri, per la prima volta dalla nascita di Bi, sono riuscita a seguire un film quasi per intero, certo con lei spalmata sul petto ovviamente.
Davano La prima cosa bella di Virzì alla tv, film splendido, dalla meravigliosa colonna sonora.


Ecco, a me questa canzone fa proprio venire in mente la mia pupetta.

L'eternitààààà.....io ci saròòòòò..... accanto alla felicità che dorme...... ta da dada.....

Mi sa che sono innamorata.










martedì 17 gennaio 2012

A casa noi due

E mentre fuori imperversa il gelo, noi si sta rintanati al calduccio in casa, a conoscerci sempre un po' di più. A perdersi negli occhi liquidi di Bi, che ora hanno una tonalità di grigio azzurro deliziosa, chissà quanto durerà e come si trasformerà. Me la studio bene bene questo frugolo che è stato così desiderato e immaginato e ora che è qui c'è da morire dal ridere quando la sorprendo a manine conserte come una vecchina che va alla messa o quando, mentre dorme, vedo che si ciuccia la lingua sognando  abbuffate di latte. Mi sciolgo guardando la peluria che ha sulle orecchie e sopra le spalle, piccola bimba da mangiar di baci.
Questo è il terzo giorno che passo a tu per tu con Bi, prima c'era sempre in casa il Franz, che si è preso giustamente un po' di ferie per calarsi appieno nel suo nuovo ruolo di papà, ed è tenerissimo completamente perso per  questo esserino.
Poi ci sono stati i giorni con mia mamma, che ha preso in mano le redini della casa organizzando lavatrici, pulizie, pranzi e cene ad orari fissi:12 - 19 e guai a sgarrare di un secondo, santa donna, non avrei mai immaginato che mi mancasse tanto ora che è tornata a casa per evitare che il mio babbo muoia di stenti ed anarchia. Che quando lei era qui lui chiamava raccontando che era il cane a soffrir di nostalgia, tsè...
Ad esser sincera star da sola con Bi all'inizio mi spaventava un po', ma ora ho visto che ce la caviamo abbastanza bene ed ogni giorno migliora, per cui sono fiduciosa ed ottimista, anche se in tre ovviamente sarebbe tutto più facile. Per esempio stamattina avrei potuto portare il campione delle urine di Bi, faticosamente ottenute con un complicato sacchetto adesivo al laboratorio analisi, senza dover uscire con la pupa urlante infilata nella carrozzina ed esposta a temperature polari, cosa che ovviamente non ho fatto.  Ora  il campione se ne sta sul davanzale della finestra conservato sotto zero, qualcuno mi può dire se può resistere fino a domani mattina o se è meglio sottoporre la pupa ad altra tortura sacchettino? Sperando che domattina il papà prima del lavoro porti il prezioso liquido al laboratorio.

giovedì 12 gennaio 2012

linguaggio in codice

Ieri io e Bi abbiamo compiuto tre settimane.
Lei da neonato ed io da neo mamma.
Già perché se per un neonato è sicuramente traumatico uscire dal tepore dell'utero ed essere  catapultato nella sua vita nuova nuova, vale più o meno la stessa cosa anche per la sua mamma, che passa dall'atmosfera di placida attesa che ha caratterizzato i nove mesi ad una dimensione decisamente più frenetica e confusa.
Superato il panico iniziale, della serie oddio oddio perché piange adesso... oddio oddio, andrà bene così? e se poi le faccio male? in questo giorni insieme ho imparato un po' di cosette, tra queste distinguere diversi tipi di pianto:
un debole Uehh = ehi, guarda che sono qui, vieni a farmi una coccola
forti Uehh Uehh Uehh a gola spianata = ehi, ma non  l'hai capito che ho fame? E poi sbrigati con questo cambio pannolino che io sono affamata!
Uehh, faccia rossa con gambine contratte = oi oi oi, ho mal di pancia, maledette coliche
e poi arriva il meglio:
Eh...Eh... Eh.. versetti sospirati come quelli di una gattino che fa le fusa. Seguono la poppata e sono il segno del pieno appagamento. In assoluto i miei preferiti!
Direi che sono a buon punto per decifrare il linguaggio in codice di Bi.

lunedì 9 gennaio 2012

Tre


Mercoledì 21 dicembre è nata Bi

50 cm e 3 chili 395 di puro amore