lunedì 19 marzo 2012

La prima volta

Caro papone mio,
a te che mi dai baci barbuti e pelosoni che mi fanno storcere il naso, ma tu sai che in fondo mi piacciono;
che mi fai il bagnetto la sera e mi consumi di massaggini sul fasciatoio;
che mi parli a suon di ngao bao gnao in quel linguaggio segreto che tanto noi ci capiamo;
che non vedi l'ora di tornare dal lavoro per stare con me che ti faccio vedere il mondo in un modo nuovo, migliore;
che non pensavi fosse così bello avermi qui altrimenti mi avresti fatta prima.
A te, che sarai il mio papone sempre, volevo dire per la prima volta buona festa del papà.

Bi  

Io non ho mai festeggiato la festa del papà, non ho mai dato peso a questa ricorrenza. Voglio bene a mio papà, anche se non è facile averci a che fare, ma è un rapporto che non prevede l'abbandono a queste frivolezze.
Ora però c'è qualcosa di nuovo...
Mio papà non mi ha mai telefonato in trenta e passa anni di vita, lo ha fatto solo una volta anni fa per dirmi che mia mamma stava male ed era il caso di accompagnarla in ospedale e lo ha rifatto quando ero incinta, ma era talmente raro come episodio che quando ho visto il suo numero sul display ho subito pensato che fosse morto qualcuno... in realtà voleva solo sapere come stavo.
Ora qualcosa è differente.
Mio papà chiama tutti i giorni per sapere come sta la sua nipotina e si scioglie in tenerezze che io ogni tanto mi chiedo se sia lo stesso uomo.
Senz'altro qualcosa è cambiato.
Ora vedo questa festa con occhi nuovi, ne sento il senso più profondo.
Mi sa che oggi chiamo io il mio papà.

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