giovedì 12 gennaio 2012

linguaggio in codice

Ieri io e Bi abbiamo compiuto tre settimane.
Lei da neonato ed io da neo mamma.
Già perché se per un neonato è sicuramente traumatico uscire dal tepore dell'utero ed essere  catapultato nella sua vita nuova nuova, vale più o meno la stessa cosa anche per la sua mamma, che passa dall'atmosfera di placida attesa che ha caratterizzato i nove mesi ad una dimensione decisamente più frenetica e confusa.
Superato il panico iniziale, della serie oddio oddio perché piange adesso... oddio oddio, andrà bene così? e se poi le faccio male? in questo giorni insieme ho imparato un po' di cosette, tra queste distinguere diversi tipi di pianto:
un debole Uehh = ehi, guarda che sono qui, vieni a farmi una coccola
forti Uehh Uehh Uehh a gola spianata = ehi, ma non  l'hai capito che ho fame? E poi sbrigati con questo cambio pannolino che io sono affamata!
Uehh, faccia rossa con gambine contratte = oi oi oi, ho mal di pancia, maledette coliche
e poi arriva il meglio:
Eh...Eh... Eh.. versetti sospirati come quelli di una gattino che fa le fusa. Seguono la poppata e sono il segno del pieno appagamento. In assoluto i miei preferiti!
Direi che sono a buon punto per decifrare il linguaggio in codice di Bi.

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